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Quel tipo dai tratti felliniani

Quel tipo dai tratti felliniani
ITALIANI. L’avvocato di P. P. Pasolini fu umorista, letterato e artista


Il tratto era davvero felliniano. Lo stesso modo di disegnare del grande Federico e anche gli stessi soggetti: donnone ipermaggiorate, alla Anitona, scene di crapula e letterecce. Felliniana anche la biografia (fosse vivo Tonino Guerra, altro grande della bonomia bolognese, ne farebbe una sceneggiatura per Fellini). A Luigi Vecchi mancò solo la fama. Sta arrivando adesso, post mortem. Programmata, si direbbe, dal defunto stesso. Se ci sono infatti scrittori che farebbero carte false pur di vedersi pubblicati, al di là delle loro reali capacità, ce ne sono altri, assai più rari, che optano in vita per la pubblicazione postuma. Stranezza? Orgogliosa modestia? Fatto sta che alla seconda specie di letterati, dal talento brillante quanto la modestia, appartiene la complessa figura di Luigi Vecchi, dotato di una umanità e di una cultura talmente poliedriche e versatili che non bastano a spiegarle la recente pubblicazione del suo romanzo Uno sconosciuto istante (Youcaprint Edizioni, 162 pagine, 15 euro) e della sua silloge di racconti Prima le donne (Youcaprint Edizioni, 188 pagine, 15 euro). Perché se esistono uomini impossibili da rubricare dietro un’etichetta, uno di questi è Luigi Vecchi. Dirà qualcosa in più la mostra che si apre domani a Bologna (vedi articolo a destra). Genio e sregolatezza, è intitolata, come il catalogo che ancora Youcaprint, coraggiosa editrice di Tricase (Lecce), propone con un goloso assaggio delle felliniane vignette disegnate da Luigi Vecchi. Simonetta Villoresi, amatissima compagna di Vecchi, è la curatrice dei libri postumi e della mostra. «Gigi», lo ricorda con il nome dell’affetto, «era un avvocato penalista. Come professionista (davvero un principe del Foro) ma come uomo prima di tutto, non saprei definirlo che con un’espressione altrimenti abusata: un punto di riferimento culturale. Però in questo libro, Genio e sregolatezza, non è della sua intelligenza, umanità e cultura che voglio parlare, ma della sua allegria. L’ho voluta finalmente comunicare, anche fuori dalla cerchia degli amici, per tornare ancora a sorridere con lui. Le vignette restituiscono, sdrammatizzata, la visione che Gigi aveva dell’umanità, ma specialmente del suo rapporto con la femminilità. Come definirlo? Emozionato. Tra amore e insofferenza, delirio e passione, estraneità e partecipazione, la femminilità rappresentò croce e delizia della sua esistenza». Le vignette parlano da sole: tanto esplicitamente che non si prestano a essere pubblicate sulle pagine di un quotidiano che entra in tutte le case. Esplicito sì, ma non volgare. «La comicità, la tenerezza, sempre e comunque, rendono tutto amabile come lo era lui», continua Simonetta Villoresi, «e dunque lo rappresentano. Che nessuno si offenda. Vorrei tanto che fosse ricordato con serenità e con amore». Divertimento assicurato, ma anche commozione, per chi avrà l’opportunità di sfogliare la raccolta di disegni umoristici del grande penalista-bonvivant. I disegni sono preceduti dalle lettere di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Anche queste sono commoventi. Non ci si potrà sottrarre, poi, alla curiosità di leggere anche il romanzo e la silloge di cui si è detto. In Uno sconosciuto istante, Vecchi ci fa viaggiare dentro la storia (autobiografica? Forse sì) di un uomo rimasto solo con il proprio sentimento della vita, illuminato da una presenza invisibile. Pagine dolcemente ironiche si alternano ad altre di struggente angoscia, dentro cui rifulge la coscienza di un uomo, Vecchi, sottilmente tesa alla comprensione dell’altro, una capacità di compenetrarsi nei meandri del cuore del prossimo che sa farsi com-passione, partecipazione di un pathos alto, di rara capacità. In Prima le donne, l’autore ci offre invece una variegata galleria di personaggi, protagonisti di racconti che cavalcano tragedia e piacevolezza con eguale capacità espressiva, sul filo di una prosa musicale e arguta, in piena sintonia con la personalità dello scrittore.
Grazia Giordani
Pubblicato il 27 settembre 2012 in ARENAe BRESCIAOGGI

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 28 Settembre 2012

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