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Giovani mostri crescono

Gli psicologi, e quanti studiano i fenomeni di costume di questa nostra disorientata società, si interrogano sulle ragioni e sui motivi che spingono ad essere omicida quella fascia anagrafica che sta in mezzo tra l'adolescenza e la giovinezza, composta da ragazzi e ragazze vittime di una penosa scissione tra razionalità ed emozionalità.
A partire dal '75 si è visto l'orribile delitto nel vercellese di Doretta Graneris e del fidanzato, omicidi dei loro familiari; nel '91 l'arcinota strage di Pietro Maso che - aiutato da amici deboli che aveva subornato -, ha ucciso barbaramente i genitori; nel '94 si è avuto il terribile lancio dei sassi dal cavalcavia, e avanti di questo passo, fino ad arrivare al delitto a due delle ragazze in provincia di Foggia che hanno ucciso la loro compagna di banco, e ancora non è dato conoscere la vera ragione di questo efferato omicidio. Dodici ore di martellante interrogatorio, nei giorni scorsi, non sono riusciti a fare veramente luce sui foschi e criptici motivi per cui Nadia Rocca è stata eliminata da Anna Maria Botticelli e Maria Filomena Sica che l'omicidio della loro migliore amica (quali sentimenti avranno mai provato nei confronti delle amiche peggiori?)lo hanno effettuato dopo progetti durati almeno un anno. Tutte le mattine prendevano insieme il pullman per andare a scuola - sembrando agli occhi degli osservatori un affiatato terzetto - chiacchieravano delle piccole grandi cose che agitano la vita di una diciottenne, si confidavano i segreti più intimi e le angosce per una interrogazione, ma intanto Anna Maria e Maria Filomena - la bionda e la mora - due bellissime ragazze che facevano voltare per strada i giovanotti del loro paese, in testa non avevano che un pensiero: come e quando ammazzare Nadia, la prima della classe, compagna di giochi fin dalle elementari. E non erano al primo esperimento, avendo già fatto tentativi, andati a vuoto, con una Coca Cola avvelenata.
Anna Maria, cervello dell'omicidio, nel corso della confessione - avvenuta in un clima di glaciale freddezza -, ha detto che tutto è nato quando 4 o 5 anni fa è cominciato ad apparirle in sogno il padre di Maria Filomena, morto nell'80, che le intimava di uccidere Nadia "per avere un avvenire migliore". Follia? Riti satanici? Sesso perverso?
Tanto per non perdere il filone nero, voltiamo lo sguardo verso Cadrezzate (provincia di Varese): nella notte fra il 6 e il 7 gennaio del '98 Elia Del Grande - ventiduenne - uccide a colpi di fucile i genitori e il fratello, cercando poi di scappare a Santo Domingo.
Aveva persuaso il suo complice con la proposta: "Se ti do dieci milioni, mi aiuti a far fuori i miei?". A quanto pare era stato persuasivo, visto che poco dopo spara al padre, sotto l'occhio terrorizzato del complice che si nasconde dietro un armadio, e - in una sequenza da fare invidia a Dario Argento - uccide a fucilate fratello e madre; la violenza del colpo, che le perfora il cuore, a quest'ultima stacca addirittura un braccio.
Finito il suo cruento "lavoretto", il nostro omicida strafatto di cocaina, calmo, fruga fra le cose del padre. Gli ruba due libretti degli assegni, le carte di credito e quella del fratello. Il complice (che, a dire il vero, non se li era guadagnati) rifiuta i dieci milioni pattuiti, ed Elia, dopo abluzioni e colazione in casa di un amico, parte per Santo Domingo, dove pensa di raggiungere la fidanzata, ma in Svizzera finisce il suo sogno; non sa che il fratello Enrico non è morto subito: rantolando si è trascinato fino al telefono e ha chiamato il 112.
Dopo questa ecatombe, ad Elia restano in vita (ma come avrà fatto a lasciarsele sfuggire?) soltanto la nonna e una zia ottantenne. Entrambe lo hanno perdonato (follia o demenza senile?) e vanno a trovarlo in carcere e lui - il dolce nipotino - le chiama teneramente "le mie vecchiette".
"Chi vuole vivere in un deserto pieno di gente e bene attrezzato, venga a Varese" - scriveva Indro Montanelli trent'anni fa. Purtroppo ci rendiamo conto che la realtà da allora ad oggi non è troppo cambiata e che il "deserto pieno di gente" non è solo nel Varesotto, ma che droga, sesso deviato, follia, avidità di denaro subito - anzi subitissimo -, continuano ad essere la molla per delitti talmente efferati, da non trovare più parole abbastanza appropriate per definirli; crimini che ci lasciano sconsolati osservatori di giovani mostri che crescono, parrebbe all'infinito.

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

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