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Identikit dell'italiano d'oggi

Le cose non andrebbero precisamente alla grande, per il maschio latino dei giorni nostri: le sue azioni sono fortemente in ribasso. Secondo i dati del nuovo rapporto Asper (Associazione per lo studio psichico e la ricerca in sessuologia) - La sessuologia degli italiani nel terzo millennio -, il 32 per cento degli uomini (su un campione di 1.215 intervistati tra i 18 e i 55 anni) ammette un calo del desiderio generalizzato. Il 19,9 per cento rivela che non ha più voglia di farlo con la partner abituale; il 27,5 per cento vive addirittura il sesso come una gran jattura, un peso duro da sopportare.
Quali i motivi? Dov'è finito l'uomo tutto fuoco?
Gli esperti di sessuologia assicurano che la "colpa" è da attribuirsi a compagne più esigenti e "senso di inadeguatezza rispetto ai modelli patinati proposti dai media". Inoltre, sembra che la carne troppo esposta finisca col nauseare l'uomo che non ha più nulla da scoprire. Il nudo troppo e subito, toglie quell'aura di mistero al corpo femminile, quella metafora della "rivelazione" graduale, tale da dare all'uomo l'illusione che avvenga solo ad opera sua.
Nell'800 era già ultra sexy una caviglia intravista di una donna che saliva in carrozza, e fino a cinquant'anni fa, o giù di lì, la coscia più che sospettata di una donna che pedalava in bicicletta. Oggi non vi è più nulla da origliare, da spiare... E come il pasticcere non desidera più i babà al rhum, così il maschio non è più allettato dai corpi in bella vista (e il bella, a volte, è un eufemismo, a dire il vero).
Inoltre i grandi assenti - onde ravvivare la fiamma dell'eros - sarebbero l'intrigo e la trasgressione. Gli esperti di psicologia e psicopatologia incalzano affermando che "a volte il rifiuto è la spia di problemi fisici psicologici, altre volte nasconde una scelta strategica: esasperare la partner perché sia lei a rompere. In ogni caso rivela un'idea di sesso come prestazione e non come gioco. Vissuto, perciò, con ansia e paura del rifiuto e con l'incapacità a lasciarsi andare".
Sembra che le "evasioni" dal ménage familiare siano ancora un'isola felice, proprio perché improntate a quell'idea trasgressiva che - per alcuni, anzi per quasi tutti - è il sale e il pepe dell'eros: il maschio non vede la partner in bigodini e ciabatte (ricordate quella malinconica e bellissima canzone di Charles Aznavour?), non è assillato dai problemi della casa, dalla noiosa consuetudine del quotidiano tran-tran - elementi, questi - che abbasserebbero, sempre secondo i guru dei comportamenti sessuali - la soglia dell'eccitazione, e anche perché, psicologicamente, il rapporto è sentito come meno impegnativo e definitivo e il maschio si sente ancora protagonista della scelta e del gioco amoroso.
L'uomo d'oggi è in posizione difensiva nei confronti di compagne più emancipate ed esigenti. Il maschio del '99 sembra aver retto male alla legittimazione e agli spazi di potere che la donna va conquistando sempre più determinata
Provate a chiedere a un uomo qualsiasi: "Come vedresti una donna presidente della repubblica italiana?" Al di là di schieramenti e di partiti, troverebbe mille scuse per dirvi: "Meglio un uomo". E così dicasi per un'operazione chirurgica o finanziaria importante, per la guida di un aereo o di un mezzo pericoloso. Insomma, la donna dovrebbe starsene buonina e sottomessa: in tal caso continuerebbe ad essere oggetto di attenzioni maschili, in quanto non pericolosa e non temibile.
A una donna "virilizzata" - si fa per dire - nel cervello e nelle aspirazioni e pretese, fa da controcanto un uomo culturalmente femminilizzato. Tutto questo è confermato anche dalle sfilate di moda (scelte di fogge e colori; anche l'uomo oggi si veste di rosa; anche l'uomo una maschere di bellezza e cosmetici e trattamenti estetici che un tempo erano assoluto appannaggio femminile) e dagli spogliarelli maschili.
L'uomo avverte un inquietante avvilimento nel sentirsi trattare come oggetto, ed è per questo che - per non mettere a dura prova le sue ansie e le sue insicurezze - si sottrae e batte in ritirata (in tutti i sensi).
Anche l'uomo oggi ha il "mal di testa" delle barzellette, e - in quanto a tecniche di "evitamento" può prendere a prestito dai prontuari del gentil sesso; al mal di testa oggi, può aggiungere lo "stress da lavoro".
Se la "rifiutata" cerca di approfondire l'argomento, può trovare: un mutismo ostinato ed offeso; una testa tuffata nel giornale; una geremiade di malattie immaginarie. Raramente un'aperta ed onesta ammissione di calo del desiderio.
Naturalmente, ci sono le eccezioni: gli uomini ancora draghi dell'eros (quelli che "non devono chiedere mai", sempre sicuri di sé). Insomma c'è ancora - anche se molto assottigliata - una rappresentanza di non tiepidi, non pantofolai e sempre sensibili alle avance femminili. Ci sono ancora i caldi sotto le lenzuola e non succubi della nuova intraprendenza femminile, quelli che disapprovano in pieno il credo di Lord Chesterfield, che amava dire: "Non conviene farlo. La fatica è tanta, il godimento è breve, la posizione ridicola."
L'uomo polesano come si comporta? È tradizionale o è in linea con il rapporto Asper?

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

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