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Morire di pastiglie

Ecstasy acida. Estasi maledetta. Morire di pastiglie: questo è il destino irreversibile che potrebbe toccare ai giovani d'oggi se non si decideranno a rinsavire e ad uscire dall'ovvietà di tanto lo fanno tutti, altrimenti sei giudicato un bamboccio.
Che strano effetto leggere sul Corriere della Sera le dichiarazioni di Mario il "papà di Giorgia" - la ragazzina col fegato trapiantato in extremis, dopo aver ingerito in discoteca mezza pastiglia, e ancora oggi non del tutto fuori rischio. Un effetto veramente choc, anche perché - Giorgia - quella graziosa adolescente garbata e scolara modello, per anni è stata nostra vicina di ombrellone nella tranquilla spiaggia di Spina e ne abbiamo seguito lo scandire dei compleanni, le nuotate, il susseguirsi dei giorni normali di una ragazzina normale, anzi privilegiata, sotto alcuni aspetti.
I titoli dei giornali si fanno sempre più incalzanti: di ecstasy tagliata si muore. Al "Nomber One"di Cortefranca muore Jannik e la madre di un ragazzo bolognese rivela la medesima sorte toccata al figlio Davide. E non sono i soli a rimetterci la vita. Il pericolo è sempre aperto per questi giovani che "escono allegri un sabato sera per andare a ballare e tornano a casa cadavere".
Dicono che i segnali rivelatori inerenti i ragazzi dediti all'uso di pastiglie siano quelli del rientro sempre più spesso all'alba, con conseguente lungo sonno mattutino e insonnia nelle notti seguenti: l'alterazione dei ritmi è considerata di per sé un fattore di rischio. Dicono che il ragazzo dedito all'ecstasy, manifesti un marcato stordimento, come sotto l'influsso di un sedativo, a conferma del fatto che gli effetti euforizzanti della pastiglia sono seguiti da una fase depressiva. Dicono che pian piano il ragazzo cominci a concentrare sul sabato, o sulla serata riservata alla discoteca, tutte le sue aspettative di piacere. Negli altri giorni tende a restare in casa, gli altri piaceri sbiadiscono. Assicurano che il ragazzo sembra affascinato dalle ritualità sempre uguali del viaggio verso la discoteca e poi di quell'ambiente sbarrato al mondo di fuori ("qui dentro siamo noi tutti belli e forti, il resto del mondo non esiste"): il viaggio in autobus tutti insieme, le successive fermate con l'entrata nel gruppo di altri ragazzi, il segreto spesso mantenuto sul luogo dell'appuntamento "rave": tutto ciò può avere ancora più fascino delle ore trascorse a ballare.
E il numero dei morti per ecstasy va aumentando, nonostante siano stati presi spacciatori nel Bresciano e che a Roma e a Bergamo siano state confiscate migliaia di pasticche e soprattutto che carabinieri e poliziotti si stiano veramente dando da fare, con tutti i mezzi possibili, facendo sì che si aprano vere e proprie brecce nel mondo delle notti da sballo, quelle notti orribili che distribuiscono morte. Un vero e proprio pool di investigatori si sta muovendo con indagini e operazioni antidroghe in tutta Italia. I carabinieri del comando ufficiale di Firenze hanno arrestato tre persone nella cui abitazione sarebbe stato allestito una sorta di ingrosso della droga per rifornire spacciatori di piazza. La narcotici di Rimini ha messo in manette più di un minorenne, dopo confessioni più che inquietanti.
Ma cosa c'è dentro questa dannata pasticca il cui nome chimico è metilendiossimetamfetamina? Gli addetti ai lavori assicurano trattarsi di una variazione dell'amfetamina; la molecola di base è facilmente modificabile per cui si possono ottenere centinaia di derivati anche in laboratori artigiani. Effetti: L'ecstasy modifica la percezione di suoni e stimoli dell'ambiente e modifica il rapporto interpersonale. Può provocare la morte in individui con malattie cardiovascolari e predispone all'aritmia cardiaca. Sono stati inoltre segnalati casi di insufficienza epatica e renale. È stato rigorosamente provato che provoca danni cerebrali distruggendo terminazioni nervose. Esistono test tossicologici per individuare il consumatore della diabolica pastiglia. Il kit chiamato Triage viene usato sulle strade per l'esame delle urine. C'è inoltre il Deup Uipe, un tampone che consente di rilevare l'uso di qualsiasi stupefacente attraverso il sudore. Il prezzo minimo per una pasticca è dalle 30 alle 60 mila lire a Milano; dalle 20 alle 50 mila lire a Roma. Il produttore di ecstasy guadagna 50 milioni di lire per ogni chilo di droga sintetizzata. Con un chilo di ecstasy si fanno 10 mila pasticche che - rivendute in discoteca - frutteranno quasi 500 milioni:
Fra i danni più gravi - prodotti dall'ecstasy - sono state evidenziate manifestazioni parkinsoniane, descritte dalla letteratura scientifica; ragazzi molto giovani presentano sintomi e danni al cervello simili a quelli che colpiscono gli anziani con il morbo di Parkinson: degenerazione, rallentamento dei movimenti, diminuzione della capacità mimica, rigidità, difficoltà a mantenere la postura. Queste manifestazioni possono insorgere anche dopo l'assunzione di poche pasticche il cui effetto tossico potrebbe essere accelerato da problemi del metabolismo.
Ogni anno in Italia vengono sequestrate in media 180 mila pasticche di ecstasy; i sequestri sono il 5 per cento del consumo totale. Possono bastare anche dosi minime, ma l'eccesso di pasticche in tempi ravvicinati porta a emorragie cerebrali, coma, febbre maligna (sale oltre i 43 gradi e diventa incontrollabile). Per gli studiosi i danni al sistema nervoso centrale sono irreparabili.
Uno dei maggioro esperti mondiali sui meccanismi scatenanti delle droghe - il neuropsicofarmacologo dell'Università di Cagliari Gianluigi Gessa - afferma che, ai giovani che mirano a trasformarsi in rambo, debba essere spiegato che: "Noi abbiamo nel cervello le nostre droghe, prodotte narturalmente se stimolate in modo appropriato. Se non volete che una parte di esso vada in cassa integrazione e smetta di riprodurre cose meravigliose come desiderio, energia, libido, voglia di vivere, allora piantatela con le pasticche (...) La zona che sovrintende a memoria e apprendimento è la più colpita. Per rigenerare le funzioni occorrono almeno 5 anni. C'è anche il rischio del morbo di Parkinson: l'anfetamina lede la dopamina, essenziale per la coordinazione motoria".
Quanti giovani gli presteranno orecchio? Quanti degli 85 mila consumatori abituali di ecstasy in Italia (con quale percentuale in Polesine non ci è dato conoscere) tra i 15 e i 16 anni, con una potenzialità di 350 mila consumatori occasionali, daranno retta a questi preziosi avvertimenti?

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

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