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Viagramania

Quarantamila ricette alla settimana. Alle stelle le azioni della casa produttrice. Giro d'affari: 2 mila miliardi per la sola America nel 2000. Il Viagra - farmaco della nuova rivoluzione sessuale - sta invadendo il mondo e sconvolgendo i rapporti uomo-donna e i conti delle mutue private americane.
Enzo Biagi scrive in proposito - con la sua consueta ironia -: "Quante vittime fa il culto della virilità. Basta pensare a due eroi della letteratura: Liolà di Pirandello, che aveva perfino lo sguardo ingravidatore, e il Bell'Antonio di Brancati che possedeva soltanto le voglie ma gli mancavano i mezzi. Guarda caso, sempre storie siciliane, come erano nati nell'isola certi piccoli personaggi di Brancati che sostavano in piazza della Scala a scrutare le donne che dal marciapiede salivano sul tram: per un attimo, qualche volta, si poteva intravvedere il candore di una coscia. [...]Questa ossessione della donna che, lo capisco e li giustifico, accompagna la vita anche dei geni e degli eroi. Da Caprera, Garibaldi spediva missive per dire che misure dovevano avere le serve che gli arruolava la patria grata.[...] E finalmente per i depressi e gli sconsolati - scrive Biagi, entrando nel vivo della questione, dopo averci allietati con la sua aneddotica che non ha risparmiato nemmeno Salvator Gotta, affetto da "una voglia che non finisce mai" -, le rassegnate vittime del "cilecca" è arrivata una speranza e una "pillola dell'amore", hanno chiamato così il Viagra, che ha anche qualche effetto secondario, un godimento al quale può accompagnarsi un ictus, e che sta dando luogo a polemiche e a esibizioni televisive".
Sembra che siano migliaia - apprendiamo sempre dai mass-media - le coppie americane che hanno riscoperto felicemente il sesso. E queste reazioni positive sono un potente motore perché la notizia che il farmaco funziona fa il giro del mondo, creando aspettative in tutti quei paesi - la maggior parte - dove non è ancora in vendita.
La progressione della richiesta del Viagra è impressionante. Dai primi di aprile ad oggi, sono state firmate ricette per oltre 40 mila pazienti: poco meno che per gli abitanti di una piccola città pari a Rovigo. In questo modo il Viagra è diventato il farmaco più prescritto agli americani, secondo solo al Prozac, medicinale indicato per curare la depressione che molti (troppi!) americani assumono come se si trattasse di menta o liquirizia.
L'aumento della richiesta non si ferma alle 40 mila ricette; le proiezioni ci dicono che i medici degli States si faranno venire i crampi alla mano poiché dovranno prepararsi a firmate dalle 15 alle 20 mila ricette quotidiane. Naturalmente, a trarre beneficio dagli effetti positivi del Viagra, non sono stati soltanto gli uomini feriti nella virilità e - per inevitabile e fausta conseguenza le loro partner -, ma anche i dirigenti e gli azionisti della Pfizer: a maggio del '97 il titolo della società valeva alla Borsa di New York 41 dollari, a maggio ha toccato i 121 dollari, triplicando il suo valore. La Pfizer vale ora sul mercato 240 mila miliardi di lire: i numeri si commentano da soli.
In origine sembrava che il Viagra dovesse essere un farmaco atto a curare l'angina pectoris, ma - avendo notato che con l'assunzione della medicina non era migliorato solo l'afflusso di sangue alle coronarie nei pazienti che si erano offerti per fare da cavie, ma che c'era stato anche un risveglio nelle erezioni -, i ricercatori abbandonarono gli indugi sulle affezioni cardiache, comprendendo che erano sulla buona strada per curare quei casi di impotenza che derivavano non dallo scarso desiderio, ma da un'impossibilità, diciamo, "tecnica".
E funzionava eccome la pilloletta azzurra come un cielo di speranze. Speranze che andavano facendosi sempre più realtà. Il 78 per cento di coloro che avevano accettato volontariamente di sottoporsi agli esperimenti (3 mila e 700 uomini tra i 19 e gli 87 anni, 550 dei quali per oltre un anno, per la spesa finale delle ricerche di 750 milioni di dollari) ebbero risultati positivi nella cura dell'impotenza.
Nessuno poteva immaginare che negli Usa il desiderio di tornare a una vita sessuale normale fosse così forte da far aumentare le richieste di pillole in maniera più che vertiginosa. Solo negli Stati Uniti più di 30 milioni si "impillolano" con il Viagra, ancora pochi in fondo, se pensiamo che i dichiaranti caduta nell'eros sono circa 45 milioni. E chi vi dice che tutti lo dichiarino, sbandierandolo ai quattro venti?
Il solo pensiero che una pillola (da 25, 50 o 100 milligrammi) possa nel giro di un'ora tirare su il morale (e il non trascurabile resto) dei maschi in difficoltà, ci fa comprendere il perché della corsa al Viagra. Il guaio è che molti, pur non avendo "deficit" ricorrono egualmente al farmaco, convinti che sia una specie di afrodisiaco, capace di fornire prestazioni amatorie a luci rosse, un ausilio erotico, alla Tinto Brass.
L'assalto al Viagra è quindi diventato un incubo per le assicurazioni mediche americane che prevedono il rimborso delle medicine per l'80 per cento del loro costo. Le assicurazioni degli States temono quindi di vedere buona parte dei loro profitti sfumare solo perché gli utenti sono ritornati felicemente a "consumare" con mogli, fidanzate o amanti stanziali o occasionali.
E in Italia? E in Polesine?
In Italia la miracolosa pillola verrà messa in commercio solo dopo l'approvazione da parte dell'Agenzia europea per la valutazione dei farmaci. E ci sembra saggia cosa, visto che si è sentito parlare anche di qualche inconveniente.
Comunque, per reperire il farmaco, non c'è bisogno di volare oltreoceano. In Svizzera e a San Marino - presentando la ricetta di uno specialista, con spesa di circa 800 mila lire per una confezione -, il farmaco può essere regolarmente acquistato.
Le statistiche ci informano che gli italiani con "problemi" sono tre milioni fra i maschi tra i 18 e i 65 anni (il 13 per cento della popolazione in questa fascia di età). Il disturbo riguarda il 2 per cento degli uomini fino ai 39 anni e aumenta progressivamente con l'età fino al 16 per cento degli uomini fra i 50 e i 59 anni e il 48 per cento sopra i 70 anni. Non va trascurato il fatto che questi valori sono sottostimati, dato che molti tendono a nascondere questo problema e non si rivolgono a medici e a centri specializzati.
Dal 19 marzo scorso è stato attivato un numero verde (167/130480) che dalle 16 alle 20 dei giorni feriali, fornisce informazioni sulle disfunzioni erettive, nell'intento di fornire notizie precise su questi disturbi, in modo da poterli affrontare e curare senza rischi. Quindici esperti (urologi, andrologi, geriatri, diabetologi, psicologi e medici di medicina generale) rispondono su come valutare i sintomi, come individuare i fattori di rischio e prevenire questi disturbi, quali sono i possibili esami diagnostici e le cure adeguate. È possibile chiedere l'invio di materiale scritto, nel pieno rispetto della privacy: i dati anagrafici raccolti saranno utilizzati esclusivamente per la spedizione del materiale informativo richiesto.
Non va trascurato il fatto - veramente di grande rilievo sociale - per cui chi assume il Viagra ammette indirettamente che la psiche maschile versa in pessimo stato nei confronti dell'attività sessuale. Desumiamo questa opinione dalle confessioni in merito. Vediamo testimoni più o meno importanti (dal repubblicano Bob Dole, al pensionato, al calciatore) che ammettono di avere assunto la pillola dell'amore e di averne tratto godimento. Per la prima volta vengono alla luce i "segreti" che molti uomini confessavano solo agli psicoanalisti. Questa confessione di debolezza maschile, se da un lato ci distrugge il mito del latin lover sempre pronto, d'altro canto ci dà la prova di una nuova cultura sessuale, ancorata a una nuova forza di sincere ammissioni virili.

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

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