Articoli e servizi culturali


Vita più lunga e migliore

Longevità accompagnata a miglior qualità della vita sembra essere un sogno che va facendosi realtà per alcuni degli anziani d'oggi - e sottolineiamo alcuni - visto che non è purtroppo possibile generalizzare in questo campo ancora in divenire e in fase di sperimentazione. Comunque in Giappone le cose vanno già molto bene, sotto questo profilo, visto che nella terra del Sol Levante si verifica già la vita media più lunga del mondo : 76,2 anni per gli uomini e 82,5 per le donne. Altrettanto potrebbe accadere, relativamente a breve termine (e sembra addirittura con privilegio speciale per il Polesine) anche in Italia, l'unico paese al mondo in cui la popolazione di ultrasessantacinquenni ha superato quella dei giovani sotto i 15 anni.
Un paio d'anno or sono, nel corso di una inchiesta televisiva, abbiamo appreso che Rovigo è fra le città d'Italia che offre "migliore qualità di vita", non intesa in quanto a benessere economico - hanno detto gli esperti in TV - ma per la serenità e la possibilità di condurre la propria esistenza su scala umana, in clima non troppo inquinato ed avvelenato da un iper-affollamento industriale. La notizia ci ha portato consolazione : se da noi, nella nostra terra, la prevalenza della popolazione non vive propriamente da nababbi, almeno vivrà più umanamente e quindi anche ragionevolmente più longeva.
Sociologi, medici e psicologi sono inoltre convinti che i "vecchi" del futuro prossimo, quelli se non proprio di domani, almeno di un vicino posdomani, saranno completamente diversi da quelli di oggi e soprattutto di ieri : avremo una buona fetta di "vecchi attivi", che vorremmo definire "vecchi giovani", inclini a scelte, consumi, stili di vita propri a chi è ancora nel fiore degli anni. Lavoreranno come consulenti, ameranno viaggiare, si iscriveranno a corsi di lingua, si occuperanno di volontariato, sull'esempio di un certo numero di anziani d'oggi che già vivono secondo questi modelli, vestendo in colori vivaci e portando allegramente le scarpe tennis. E' questa fascia di "vecchi-non-vecchi" che continua ad amare la vita in tutti i suoi aspetti, compresi i sentimenti, la buona tavola, gli spettacoli, le letture e quanto il giorno e ( perché no?) la notte può offrire loro di meglio.
La vecchiaia sta alzando da noi il tiro sempre più in alto, poiché negli ultimi decenni la durata della vita media degli italiani è raddoppiata e la stagione da vivere si fa sempre più lunga. Inoltre l'assetto demografico italiano ha subito un rovesciamento anche per il fatto che - dall'inizio del secolo - il numero medio delle nascite si è ridotto di un terzo.
Non parleremo quindi in futuro soltanto di terza età, ma anche di quarta età, visto che i tempi si allungano in progredire. La componente genetica - il famoso Dna, responsabile di molte delle nostre gioie e di altrettanti guai - ha un peso che incide soltanto per il 25%, in quanto a durata della nostra vita. Il resto dipende dall'ambiente e quindi anche da noi, se saremo tanto costanti e determinati a perseguire quel successful aging (invecchiamento "prestigioso"), insomma un invecchiamento ben riuscito, che sembra essere una delle specialità degli americani. Ne sono prova tangibile quegli anziani (ma è giusto definirli tali ?) ultraottantenni che corrono la maratona in meno di 4 ore, dando la paga a non pochi giovanotti.
Qual è dunque il segreto per giungere a tanto ambiti traguardi ? La melatonina ? Gli elisir e le pozioni chimiche di lunga vita ?
Sarebbe troppo comodo e troppo semplice - rispondono medici e sociologi -, inclini a sostenere che la salute non è solo benessere fisico, ma anche mentale, sociale, affettivo. Bisogna imparare serenamente a convivere con i malanni età-dipendenti, cercando piuttosto di combattere le "malattie della civiltà", legate allo stress, a una dieta ricca di grassi, all'abuso di farmaci, alla sedentarietà, all'inquinamento ambientale. In sintesi : se poco possiamo fare contro l'osteoporosi e quei malanni naturali, molto possiamo fare per non aggravare la nostra salute con atteggiamenti sconsiderati : sta a noi scegliere.
Chi invecchia bene - a detta dei biologi - subisce solo "l'invecchiamento primario", provocato dalla naturale usura dell'organismo e non è gravato da quello "secondario", di cui è responsabile chi si espone a rischi inutili, non osservando le norme di cui sopra e che tutti ormai conoscono.
La vita sociale e affettiva ha un ruolo determinante negli anni della quiescenza in cui l' anziano avrebbe tendenza a sentirsi "in panchina", messo da parte dalla società, quella vitale, quella che conta. Vive più a lungo chi continua a sentirsi attivo. Le statistiche dicono che le donne sono in "vantaggio" di sei anni. Perché ? Biologicamente questo privilegio femminile non è stato ancora del tutto spiegato. Ma forse una spiegazione empirica c'è : quale donna può permettersi di andare del tutto in "pensione"? Chi bada alla casa ? Ai nipoti ? La donna è più flessibile e creativa, più pronta ad adoperarsi, forse più innamorata della vita. Chissà?!

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

Torna all'indice degli Articoli