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Il ragazzo americano
di Andrew Taylor, Nord

Affresco della Londra ottocentesca
Non è un fatto nuovo nel mondo letterario la coincidenza dello stesso tema trattato da diversi autori, come se alitasse nell’aria un medesimo argomento raccolto ed espresso contemporaneamente da differenti penne. Basterebbe citare il tema dell’adulterio femminile che in anni ottocenteschi quasi coincidenti ci ha dato i capolavori di Tolstoj e Flaubert con le loro indimenticabili eroine. Attualmente, sembra essere arrivato il momento del romanzo ad ispirazione biografico-romanzata intento a scomodare anche i parenti di Mozart, vedasi il romanzo della Charbonnier sulla sorella e quello di Tournier che ci parla del figlio. Sempre nel filone della biografia che si espande nel mondo del verosimile, rientra ora l’interesse attorno a Edgar Allan Poe, padre fondatore della crime fiction. E così, a “L’ombra di Edgar” di Mattew Pearl (Rizzoli), raffinato romanzo in cui l’autore ha saputo manipolare con grande maestria vero ed immaginato, ora si affianca “Il ragazzo americano” di Andrew Taylor (Titolo originale. The American Boy, trad. Roldano Romanelli, Editrice Nord, pp.529, euro 18,60), seducente affresco di brumose atmosfere ottocentesche, costellato di enigmatici delitti, dove Poe parrebbe entrare di striscio, pronto però a legare col suo tenace fil rouge le vicende narrate, offrendo inoltre il destro all’autore di ricostruire la vita londinese del 1819 col suo divario sociale tra miseria e ricchezza: magioni lussuose accostate a tuguri; ladri e prostitute gomito a gomito con nobili e banchieri. E una banca – nella fattispecie la Wavenhoe con la sua caduta e il suo fallimento – è fulcro della narrazione, attorno a cui si addensano le malversazioni e gli imbrogli di uomini corrotti e pronti persino al delitto. Compito di sbrogliare la cruenta matassa toccherà a Thomas Shield, giovane docente di discipline umanistiche che, insegnando in un collegio, avrà occasione di conoscere tre persone fatalmente destinate a cambiare il corso della sua esistenza. Ovvero: Edgar Allan Poe, studente americano dotato di raro intelletto; il suo affezionatissimo amico Charles Frant, tanto suo clone nell’aspetto fisico quanto diverso nella fragilità; e Sophie, madre del sensibile ragazzino, dotata di incantevole fascino. La simpatia per i due ragazzi e ancor più l’attrazione per la giovane donna, spingerà Thomas ad occuparsi delle torbide vicende dei Frant, legati alla ricca famiglia dei banchieri Wavenhoe. Col fallimento della banca, il padre di Charlie corrotto bancarottiere, incline ad ogni sorta d’imbrogli, rischia la rovina, ma prima del processo viene trovato morto, orrendamente sfigurato. E questo è il primo dei cadaveri. Ma sarà veramente quello di Frant il corpo ritrovato? In seguito, medesima sorte toccherà ad una nobildonna, complice e amante dell’imbroglione.
Dobbiamo non perdere di vista anche un bizzarro personaggio dagli occhiali azzurri e dalla singolare mise , sedicente padre di Edgar, che scompare come per magia in una zona malfamata della capitale, quasi inghiottito in quel serpaio di viuzze dei bassifondi. Quindi, il futuro autore della letteratura del mistero – Edgar Allan Poe – continua ad essere l’involontario anello di questo intreccio di destini.
Il mondo intersecato e ambiguo della Londra di quel tempo uscirà a tutto tondo dalla generosa indagine di Thomas, prestando inoltre all’autore il pretesto per offrire un prezioso omaggio ai grandi della narrativa ottocentesca da Henry James alle sorelle Bronte, soprattutto passando attraverso Charles Dickens con i suoi spaccati sociali e, nel contempo, il suo raffinato humour, ovviamente non dimenticando Edgar Allan Poe di cui Andrew Taylor ha saputo farci respirare le labirintiche spirali di emozioni riprodotte nei suo romanzi. Eleganza formale e sapienza nel saper coniugare ambienti vittoriani col mistery proprio a Poe, sono i connotati precipui di questo romanzo ombroso e più che mai attraversato da colpi di scena, che ha riscosso in patria molto successo di critica e lettori, tradotto in ben dodici Paesi.
Grazia Giordani

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Ottobre 2006

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