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Pagine scelte di Luigi Pirandello
di Andrea Camilleri, BUR

Pirandello secondo Camilleri

«Ogni antologia che afferma di seguire criteri di oggettività è pur sempre un'antologia condizionata dal personale gusto del curatore» così si esprime Andrea Camilleri nell'Avvertenza del volume "Pagine scelte di Luigi Pirandello" (BUR, pp.556, euro 12) e non possiamo certo dissentire dall'affermazione del curatore dell'opera, visto che già nell'etimo di antologia si racchiude il significato di florilegio, ovvero di scelta ad libitum dei gusti e delle propensioni di chi se ne è preso cura di pubblicarle. Infatti, il padre letterario del commissario Montalbano, chiarisce ancor meglio il suo concetto, scrivendo: "È un 'antologia del tutto personale, che risponde a due precise domande che mi sono rivolto (ma in realtà la domanda è una sola): quali pagine di poesia, narrative, teatrali e saggistiche di Pirandello ti sono piaciute o ti hanno interessato di più? E perché? E’ chiaro allora che su questa mia antologia ogni riserva è possibile da parte dell'eventuale lettore ma, nello stesso tempo, è del tutto inutile proprio perché la scelta risponde a una privata preferenza. Se il lettore non condivide, l'unico modo che ha per manifestare il suo dissenso è quello di mettere da parte la mia antologia e di farsene una tutta sua, altrettanto personale. Che io, naturalmente, non potrò condividere".
A questo punto, l'unica voce autorevole in merito ci parrebbe essere quella di Pirandello stesso, ma vista l'impossibilità di una simile azione non potendolo scomodare dall'Altrove, sfogliamo con interesse la silloge, divertendoci subito leggendo il colorito racconto, un vero coup de théâtre, dell'occasione in cui il decenne Camilleri ha conosciuto Luigi Pirandello a proposito di una improvvisa visita a casa sua, nel 1935. La solenne divisa di Accademico d'Italia, indossata dal Maestro, ha talmente colpito l'ingenuità del ragazzino, da far annunziare alla nonna l'arrivo di un "ammiraglio". Il grande agrigentino, premio Nobel nel 1934 - uno dei più importanti drammaturghi non solo della sua epoca - era vicino di casa e intimo dei Camilleri , tanto che l'ideatore di Vigata già nel 2000, per i tipi della Rizzoli ha potuto pubblicare la singolare "Biografia del figlio cambiato", facendoci conoscere un suo Pirandello privato, secondo il suo proprio angolo di visuale.
Dunque, cos'ha privilegiato Camilleri nella silloge e cosa ha ritenuto di omettere?
Vengono proposti tre saggi: uno sull' Umorismo, quelli inerenti Verga e gli Illustratori, attori e traduttori. Tre articoli, in uno dei quali si avverte il dubbio di fusione fra le due lingue, l'italiana e la siciliana. Le commedie scelte in forma parziale o completa, sono : Liolà, Sei personaggi in cerca d'autore, Enrico IV, I giganti della montagna, La favola del figlio cambiato, All'uscita, Perché?.
Per brani paradigmatici il curatore ci propone cinque romanzi: Giustino Roncella, nato Boggiolo , Il fu mattia Pascal, I vecchi e i giovani, Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Uno, nessuno, centomila.
La poesia di Pirandello è omessa in toto, in quanto non confacente ai gusti di Camilleri. Tautologico esprimere commenti, esponendo cosa avremmo ancora inserito, secondo le nostre preferenze , vista la premessa del curatore. Oculata la scelta delle novelle, anche se averne taciute alcune ritenute già troppe volte citate, un po' ci è dispiaciuto, in particolare ci riferiamo a Ciàula scopre la luna, importante non solo per l'indiscussa bellezza letteraria, ma anche perché è uno dei primi esempi di "licantropia" nella letteratura italiana, quindi molto originale, anche per questo motivo.
Comunque, escludendo la possibilità che molti giovani si sarebbero avvicinati all'opera omnia di Pirandello, ci sembra che l'antologia di Camilleri non sia priva anche di una sua valenza didattica per chi vuole avvicinarsi alle pagine del suo grande conterraneo.
Grazia Giordani



Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 27 Gennaio 2007

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