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Le stagioni dell'acqua
di Laura Bosio, Longanesi

Nel mondo delle risaie
Leggendo Le stagioni dell'acqua (Longanesi, pp.270, euro 16) il nuovo romanzo di Laura Bosio, che proprio in questi giorni fa capolino in libreria, non si stenta a credere alla verità delle affermazioni dell'autrice, quando in passate interviste ha sottolineato come, apprestandosi a scrivere "cerchi di individuare un tema forte che costituisca il punto di irradiazione narrativo. Tema che deve essere incarnato da personaggi credibili, autentici e possibilmente ricchi sul piano delle idee e delle emozioni".
Proprio così. In perfetta coerenza col suo assunto, la scrittrice, vercellese di nascita e milanese d'adozione, vincitrice di premi letterari importanti come il "Bagutta" e il "Moravia", per sue opere di successo quali I dimenticati e Annunciazione, autrice inoltre di romanzi molto apprezzati quali Le ali ai piedi e Teresina. Storie di un'anima, ancora una volta sa darci prova di una sapiente capacità dove la verità letteraria dei caratteri è ben collocata dentro lo sfondo reale del mondo delle risaie, sfatando la retorica e gli stereotipi di Riso amaro.
Credibili i suoi personaggi lo sono dal primo all'ultimo anche in questa sua nuova prova, a partire dalla protagonista Bianca, la vecchia proprietaria della tenuta "La Torricella" che, a sorpresa, convoca l'ex nuora - io narrante della trama - apparentemente senza un ben precisato motivo, dosandole le ragioni di quella singolare chiamata pian piano, coniugando la curiosità della giovane con quella del lettore che, pagina dopo pagina, vorrebbe sempre più sapere.
Il mondo capovolto delle risaie dove il cielo si riflette costantemente nella liquida geometria degli specchi d'acqua, fa da costante sfondo alla narrazione di un'autrice che ha saputo suturare le storie individuali dei suoi protagonisti con ricostruzioni scientifiche, miste a leggende, in un abile e ben calibrato mosaico. Accanto alle due donne, troviamo un anziano e saggio fattore, un vero "mago dell'acqua" per l'equilibrato fabbisogno della coltura del riso a lui affidata e un personaggio femminile che sarebbe piaciuto moltissimo a Garcia Marquez per la realtà magica che le vibra intorno come una misteriosa aureola.
È Orientina, dalle lunghe chiome rosse, nata con un solo vigoroso braccio, una suora "svestita" che ha lasciato i voti, dotata di uno sguardo sempre rivolto al futuro, come a dire di occhi "allergici ai dogmi, alle prediche e alla ragionevolezza", insomma, incapace di ipocrisia, di melensaggini. Una donna che "ha fiducia, non fedi". La sua ricerca del sacro ha un sapore rassicurante, capace di arrecare conforto anche al lettore, non solo all'anziana amica che non sa spiegarsene la fuga con Fondo il tedesco smemorato e sbandato che viveva ai margini delle risaie, rifugiato in un vecchio rudere che Orientina ha riattato per lui, spesso raggiungendolo all'ora di cena.
Perché sono fuggiti, ormai in tarda età entrambi, abbandonando Bianca? Il mistero si dipana con solleticante lentezza. C'è stato un omicidio. Un bel cinese che lavorava alla risaia qui ha trovato la fine dei suoi giorni, restando misteriosamente ucciso. L'ombra del dubbio grava su Fondo, il tedesco smemorato.
Sarà la giovane ex nuora a sciogliere il mistero, scagionando i fuggitivi per la pace della generosissima Bianca che la renderà erede della tenuta, insieme al nipote Filippo, nuovo amore della ragazza. Un amore garbato, pulito, descritto con sobrietà, come sobria è tutta la scrittura della Bosio, pervasa da una poesia asciutta, fatta di immagini tangibili, pennellate di misurato colore, fra terra e acqua, mentre i sentimenti dei personaggi si rinsaldano e riverberano nella magia, talvolta dolorosa, dei ricordi.
Sembra quasi impossibile che tutto l'intreccio di vicende ricordate, rivissute, annodate fra loro in coerente matassa, che il gioco continuo di storie parallele, ritmate dalla presenza costante della vita del riso - perenne controcanto a quella dei personaggi - si svolga nell'arco di una sola settimana, larghi sette giorni di paure, commossi ritorni, fughe, partenze ed emozionanti passioni. Eppure, è proprio così.
Grazia Giordani

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 06 Maggio 2007

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