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Un giorno questo dolore ti sarà utile
di Peter Cameron, Adelphi

Le avventure di un giovane impaurito dalla vita e solo
Lo hanno paragonato a Henry James e a Jane Austin. E sembra che Peter Cameron (nella foto), controcorrente rispetto agli scrittori che mirano all'unicità, ritenendosi solo e soltanto maestri di se stessi, ne sia rimasto invece lusingato, tanto da affermare: "Mi fa piacere che il mio lavoro sia paragonato ad autori come questi. Amo la letteratura del passato e sono felice che la sua influenza sulla mia scrittura sia evidente".
Ed evidenti queste caratteristiche del "più europeo degli scrittori americani", di cui abbiamo avuto giù modo di apprezzare il bel romanzo Quella sera dorata, si confermano nella sua nuova prova Un giorno questo dolore ti sarà utile (Titolo originale: "Someday This Pain Will Be Usefull to You ", pp.206, euro16,50) che Adelphi pubblica in anteprima mondiale, nell'accurata traduzione di Giuseppina Oneto, scavalcando addirittura il mercato americano, dove l'uscita è prevista per ottobre.
Potremmo definirlo un romanzo di formazione e sotto alcuni aspetti lo è, questa nuova fatica letteraria del quarantasettenne Cameron che indossa, a ritroso, le vesti della sua prima giovinezza, regalandoci pagine che - se non proprio strettamente autobiografiche - portano dentro tutta la strafottente insicurezza e l'aggressivo cinismo di un adolescente impaurito dalla vita, un cane sciolto - meglio sarebbe dire un cucciolo - più sensibile di quello che vorrebbe apparire, cultore della solitudine, raffinato nei gusti, elitario nelle amicizie, sofisticato nel linguaggio fino ad irritare i suoi interlocutori, messi in difficoltà da tanto colta pignoleria lessicale.
Sembra che la genesi del romanzo abbia avuto origine da un fatto avvenuto realmente nell'esistenza di Cameron che lo trasferisce nella vita di James, il suo diciottenne protagonista a cui fa vivere un'esperienza simile: quella di un seminario culturale a Washington, con tutta la difficoltà della convivenza con gli altri allievi di ambo i sessi, provenienti da tutti gli stati d'America. James scomparirà per due giorni, sopraffatto dalla fatica del convivere e condividere con gli altri, in perfetta sintonia con l'autore che si proclama amico della solitudine, un animo appartato che non ha mai sentito naturale il rapporto con gli altri.
James verrà ricercato dalla polizia, avrà un attacco di panico, lasciando traumatizzati i genitori. Gli strani genitori - vorremmo sottolineare - un bizzarro duetto formato da una madre estetizzante che colleziona "spazzatura d'artista" nella sua strampalata galleria d'arte underground (dove James lavoricchia, si fa per dire). Questa genitrice sui generis non colleziona solo arte d'avanguardia, ma anche mariti: la incontriamo fuggita dal viaggio di nozze col suo terzo che le ha rubato la carta di credito, sperperando soldi al tavolo verde. Il padre è un bellone vanesio, troppo preso dall'estetica. La sorella del ragazzo, Gillian, non è proprio uno zuccherino.
Con chi può comunicare e a chi chiedere consiglio un giovane già così asociale e di per sé difficile? Non gli resta che il cane Mirò, con cui tutti gli appartenenti alla famiglia comunicano più che fra loro e la simpatica nonna che si fa chiamare Nanette - essere a sua volta piuttosto balzano - anticonformista, un po' sopra le righe, ma veramente interessata alle sorti del nipote che lascerà suo erede universale.
James non vorrebbe andare all'università, alla Brown, il college per cui il padre gli ha già pagato la prima rata. Vorrebbe ritirarsi in un anonimo paese di provincia, lontano da New York, per cui fa visite virtuali ad antiche dimore, dense di passato, in vendita on line, pur nella consapevolezza di non avere mezzi suoi per acquistarle. Vive annoiato e pieno di contraddittorie incertezze per il suo futuro la lunga estate calda del suo addio all'adolescenza, giocando anche un improvvido quanto rivelatore scherzo all'amico John, responsabile della galleria d'arte materna.
Più che difficile, quasi impossibile - riassumendone la trama - rendere l'idea al lettore delle finezze di questo romanzo, abitato dalla New York post 11 settembre, di cui James sa cogliere tic e cedimenti, pur amandola profondamente e da personaggi indimenticabili nella loro allucinata verità, ma soprattutto dall'intelligente humour di uno scrittore che sta lasciando un sempre più deciso segno nel mondo della letteratura.
Grazia Giordani




Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 21 Maggio 2007

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