Recensioni e servizi culturali


Una donna
di Peter Esterhàzi, Feltrinelli

Il catalogo di Esterhàzi: 97 ritratti di donna
“C’è una donna. Mi odia. La amo. Ha delle gambe così belle da farmi girar la testa. Splendide. O sono solo le calze?” – questo scrive Péter Esterházi nel suo Una donna (Titolo originale EGY NŐ, Feltrinelli, pp.151, euro 13). E subito abbiamo l’impressione di entrare in un puzzle amoroso, erotico, colto, volgare e umoristico, formato da novantasette fulminei ritratti di donna. Certo, non abbiamo invidiato Marzia Sar che l’ha tradotto dall’ungherese, con l’autorevole revisione di Giorgio Pressburger, noto com’è il vezzo del nostro fantasioso scrittore, di giocare col lessico, vero funambolo della parola, tanto che – concedendoci a nostra volta un volo anacronistico, quanto fantastico -, lo abbiamo immaginato, seduto al tavolino di un caffè a commentare la sua scrittura al fianco di James Joyce: avrebbero avuto molto da dirsi, divertendosi, questi due autori così sui generis.
Le novantasette creature femminili descritte dall’autore, rampollo di un’aristocratica e molto antica famiglia ungherese di cui ha composto la genealogia nel premiatissimo Harmonia Caelestis - sono in effetti un inno all’eterno femminino, racchiuso dentro un movimentato mosaico, le cui tessere riproducono i vari aspetti della donna che ora ci appare altezzosa e distante, ora servizievole e pronta ad annullarsi, ora amante appassionata, ora moglie fedifraga o madre detestabile – e la nota edipica è qui molto insistita – ma pur sempre irresistibile, in tutti i suoi diversi modi di essere, in tutti i suoi sdoppiamenti e ricomposizioni.
Repulsione e attrazione attraverseranno le nostre stesse fantasie, leggendo la silloge di questo stravagante e istrionico scrittore, matematico e scacchista, quindi questa volta più che mai concentrato in un suo divertito e divertente esercizio di moltiplicazione infinita, di donne che lo amano odiandolo o che lo odiano amandolo, a seconda dei punti di vista e a seconda degli umori del momento. E anche noi entriamo nel suo frenetico valzer, ondeggiando con lui, incuriositi dalla volubile penna di un autore che con le sue imprevedibili stravaganze non finirà mai di stupirci.
Grazia Giordani
Pubblicato martedì 18 marzo 2008 in ARENA, IL GIORNALE DI VICENZA e BRESCIAOGGI

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 24 Marzo 2008

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