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La Psichiatra
, Wulf Dorn

Un romanzo per gli appassionati del noir
Quando l’uscita di un romanzo è preannunciato a colpi di grancassa e sonori squilli di tromba, si è presi dal sospetto che il futuro successo del libro sia costruito un po’ ad arte.
Ma questo – dobbiamo ammettere – non è del tutto il caso de La Psichiatra (pp.400, euro 18,60, traduzione di Alessandra Petrelli) che Corbaccio porta in Italia quale romanzo-rivelazione del quasi esordiente Wulf Dorn che in poco tempo ha venduto non solo 100 mila copie in Germania e all’estero, ma anche i diritti cinematografici, per cui gli appassionati del noir – che più nero non si può – presto ne vedranno anche una versione in forma filmica.
Al di là del successo pilotato, questo psychotriller prende veramente il lettore per la stranezza da brivido che anima le pagine dall’inizio alla fine, anche se l’estimatore più scafato e malizioso del genere volto a privilegiare l’indagine nei meandri della mente, a tre quarti di lettura del romanzo, forse un sospetto sull’epilogo potrebbe anche cominciare ad averlo.
Protagonista è Ellen, una giovane psichiatra molto provata dallo stress dopo quattro anni di lavoro alla Waldklink dove ogni giorno si scontra con un’umanità alienata, brancolante nel buio della mente. Al suo fianco, a condividere un lavoro tanto appassionante quanto difficile, è il compagno Chris, partito per una vacanza in Australia dopo averle affidato il compito di prendersi cura della paziente della stanza numero 7. Lì ricoverata da qualche giorno in pessime condizioni si trova una misteriosa donna, seviziata e malmenata. In realtà, ad Ellen, l’ammalata farà l’impressione di «un patetico mucchio di stracci», un essere disperato che si esprimeva con voce raccapricciante di bambina, terrorizzata dall’«Uomo Nero».
Non è certo stato estraneo ad Hitchcok l’espediente terrificante della voce. Basterebbe ripensare a “Psyco”, tanto per ricordare un esempio.
Prima che la terapeuta possa studiare il caso, la paziente scompare nel nulla, inducendo Ellen ad iniziare una caparbia ed accorata ricerca al fianco del collega Mark, innamorato di lei.
Naturalmente, lasciamo al lettore il compito di sciogliere i molti nodi delle pur assurde situazioni a cui andrà incontro.
Spesso nei thriller manca il pregio della verosimiglianza, ovvero la qualità dei fatti che potrebbero veramente accadere, sostenuti da una logica a noi vicina, con cui ci potremmo confrontare.
Certamente, Dorn ha approfondito con appropriati studi le sue conoscenze di psichiatria, facilitato da questi suoi interessi nel mettere insieme un puzzle satanico, capace di fare accapponare la pelle
Nonostante questo, o forse proprio per questo, non possiamo negare che le quattrocento pagine ci prendano, incuriositi dai misteri della mente, dal labirinto tortuoso del cervello umano. In fondo, un «Uomo Nero» virtuale potrebbe sempre annidarsi dietro l’angolo. Chissà?
Grazia Giordani

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 30 Ottobre 2010

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