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Guida rapida agli addii
di Anne Tyler, Adelphi

Editore di manuali fa "Guida raòpida agli addii": che flop
Qualcuno l’ha paragonata a Raymond Carver per via del suo minimalismo elegante ed asciutto, ma noi riteniamo che Anne Tyler sia da rapportare soltanto a se stessa, con le sue personali scelte letterarie, tanto le appartiene il suo stile che l’induce ad affermare: ‹‹I miei romanzi non sono ispirati alle esperienze che mi hanno accompagnato. È noioso rivivere i passaggi della propria esistenza e narrarli. Preferisco avere un’altra vita, quella dei miei personaggi››. Anche il suo nuovo diciannovesimo romanzo Guida rapida agli addii (Guanda, pp.214, euro 15, traduzione di Laura Pignatti) non si discosta dal suo consueto saperci trascinare, con estrema delicatezza, dentro la geografia degli affetti.
La trama è toccante, venata di humour che intriga e ci fa sorridere commuovendoci.
Protagonista maschile è Aaron Woolcott, trentacinquenne titolare di un a piccola casa editrice specializzata in guide rapide per principianti. Vedovo da poco, sta cercando di dare una riassestata alla sua vita e alla sua casa, sia in senso proprio che figurato. Infatti, la moglie Dorothy è morta in un incidente incredibile, colpita da un albero
che è crollato sulla veranda e l’ha travolta. Trasferitosi dalla sorella Nandina, durante i lavori di ristrutturazione della casa, ad Aaron all’improvviso riappare Dorothy. Sono incontri sporadici, imprevedibili in cui il confine tra verità e verisimiglianza è molto labile e sottile. Onestamente, dobbiamo ammettere che a noi questa moglie, rigorosa radiologa, di origini messicane, troppo rigida, priva di slanci, poco femminile, non riesce nemmeno tanto simpatica, ma dobbiamo ammettere che ad Aaron, afflitto da qualche imperfezione fisica, l’atteggiamento privo di pietismi della moglie deve essere apparso come uno dei motivi di maggior fascino. Ed ecco che si scatena una sarabanda di iper protettori attorno a lui, a partire dalla sorella, proseguendo con gli amici che gli cercano una nuova compagna, per non parlare dei vicini di casa che lo assediano con attenzioni gastronomiche che finiranno tutte nel bidone della spazzatura.
Aaron stava bene con la sua Dorothy di cui solo lui sembra rimpiangere la scomparsa; meglio sarebbe dire la quasi scomparsa, visto che ogni tanto sembra far di nuovo capolino quale donna diversa, meno intransigente che gli offre la possibilità di parlare, di chiarire tanti punti lasciati in sospeso in un rapporto che avrebbe potuto essere più appagante e completo.
Come sempre, lasciamo l’imprevedibile happy and al lettore, ricordando piuttosto che la Tyler ha vinto un’infinità di premi, a cominciare dal Pulitzer, il più prestigioso. E che da un suo romanzo è stato tratto il film ‹‹Turista per caso›› che nel 1988 ha regalato l’Oscar alla protagonista Geena Davis. Eppure, la nostra scrittrice evita la celebrità e fugge dai riti ufficiali e mondani. Elegante e felice dei suoi settanta splendidi anni che assolutamente non dimostra, questa signora alta e bella che vive e lavora a Baltimora, possiede una rara dote: sa descrivere la quotidiana normalità di tutti noi, cogliendo i nostri tic, le nostre debolezze, le paure che ci perseguitano e nel contempo i piaceri, le gioie, con sorridente ironia, senza mai scivolare nella facile trappola del sarcasmo. Sembra comprenderci, mescolandosi a noi con una consolatoria naturalezza che ci spinge a correre in libreria ogni volta che abbiamo sentore di un suo nuovo libro in uscita.
Grazia Giordani
Pubblicato nei consueti quotidiani martedì 31 luglio 2012

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 08 Settembre 2012

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