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Come se niente fosse
di Letizia Muratori, Adelphi

Un libro sul libro di una donna che parla di donne
Non di facile lettura, ma ben congegnato, il nuovo labirintico romanzo di Letizia Muratori Come se niente fosse (Adelphi, pp.140, euro 15), autrice di cui, già nell’esordio, avevamo apprezzato nel 2005 il suo Tu non c’entri.
Proposta nell’impianto narrativo del metaromanzo, si fa addirittura romanzo sul romanzo la narrazione che qui si snoda dentro reminiscenze autobiografiche, riflesse in un gioco di specchi, sorretto dall’ossimoro di un addolorato divertissement.
‹‹Quel che mi ha fatto capire che c’è qualcosa di autobiografico dentro il mio libro – ha avuto occasione di affermare la stessa Muratori – è che non sono riuscita a trovare un nome per la protagonista. E se gli davo il mio, risultava ancora più falso››.
Il plot narrativo acuminato e spesso tagliente con qualche caduta in compiacimenti snob, si muove attorno alla storia di una scrittrice in attesa dell’imprimatur di un editore a proposito di un suo ‹‹romanzetto esile›› e forse no, che sta vivacchiando tra la rassegna stampa condotta alla radio sulle pagine culturali dei giornali ,e una Fondazione., che ‹‹finanzia borse di studio alle giovani ricercatrici. ››,la Fondazione Gunther.
Decana della fondazione è una donna forte, Giacinta Gunther, capace di goiudicare le storie molto duramente che è anche, secondo l’ottica dell’autrice, la ‹‹lettrice ideale›› (che arieggi la figura della madre ?). Sarà appunto Giacinta ad invitare la scrittrice a uno di quei corsi organizzati per “signore bene” nullafacenti di sostanzioso nella realtà. Dovrebbe essere un corso di lettura in cui la protagonista ritroverà tutte le compagne di vita, di scuola e di gare ippiche a cui dovrebbe insegnare come si legge un libro. Questo consorzio femminile, sebbene in atmosfera e luoghi geografici diversi, ci fa tornare in mente il best seller Il Gruppo di Mary Mc Carthy e ancor più Piccole donne di Louise Alcott, più volte citato nel romanzo, con forte senso dell’ironia, dalla nostra scrittrice. Non solo donne incontriamo, un vero ‹‹coro›› femminile, nei cui confronti la Muratori non risparmia qualche perfido strale, ma anche un ambiguo Lorenzo Gunther, in origine legato all’adolescente scrittrice e poi sposatosi con la sorella. La competizione familiare tra sorelle, nel pianeta letterario femminile non è certo materia nuova. Del resto, è spesso così anche nella vita.
L’autocontrollo della dissacratrice Muratori che ama stupire e destabilizzare i suoi lettori, soprattutto quelli che ogni tanto avranno perso il filo, costretti a ritornare su pagine già lette, è veramente mirabile, tanto che solo nelll’excipit del romanzo troveremo soluzione del mistero che ha cominciato ad aleggiare dentro la trama, tingendola di giallo.
Una prova di scrittura complessa che ci farà correre tra finzione e realtà, illudendoci di sciogliere nodi che forse la stessa autrice preferirebbe non svelare del tutto perché ‹‹Rivedere la propria vita è come disfare una valigia che non si è chiusa››.
E questa sua affermazione surreale è più che calzante: dice tutto. Grazia Giordani
Pubblicato lunedì 9 luglio 2012





Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 08 Settembre 2012

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