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Un paesaggio di ceneri
di Elisabeth Gille, Marsilio

Cosa pupi scrivere se tua mamma è Irène Némirovsky?
Cosa puoi scrivere se tua mamma è Irène Némirovsky
«Un paesaggio di cenere», seguito di «Suite francese»: con che fatica

Élisabeth bambina con Irène
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Chi ha amato il capolavoro di Irène Némirovsky, Suite francese, potrà leggere ora, come ne fosse il seguito, Un paesaggio di ceneri (Marsilio, 171 euro, 16,50 euro, traduzione di Cinzia Bigliosi), scritto dalla figlia minore Élisabeth Gille. È quasi un'autobiografia questo romanzo uscito dal dolore di una figlia che, anche in età adulta, ha tardato a capire come i genitori abbiano deciso di separarsi da lei e dalla sorella maggiore Denise, per salvarle dalla persecuzione nazista e dai Lager. Nel 1942, Élisabeth, Babette, aveva cinque anni. In quei giorni, prima la madre e poi il padre vengono arrestati e deportati ad Auschwitz, da dove non faranno mai ritorno. Il padre ha il tempo di affidare alla piccola e alla sorella maggiore pochi effetti personali tra cui il manoscritto di Suite francese che verrà dato alle stampe più di cinquant'anni dopo.
Le due sorelle tra il 1943 e il 1945 imparano a vivere in clandestinità, sotto nomi falsi, nascoste tra cantine e collegi nella regione di Bordeaux.
Il romanzo ha l'allure di un'autobiografia, ma con modifiche romanzesche rispetto ai fatti storici. Babette si chiama in queste pagine Léa Levy; sembra figlia unica, perché non incontriamo Denise, ma non cambiano le situazioni né i luoghi descritti. La bambina è accolta in un collegio religioso di suore molto ligie alle tradizioni, ma pure molto generose, visto che sfidano la morte per sottrarla ai nazisti. La piccola si dimostra molto ostile e ribelle a ogni forma di disciplina, anche se eccezionalmente precoce nell'apprendimento scolastico. Salvifica, per farla uscire dall'immensa depressione, sarà l'amicizia che la lega a Bénédicte, di due anni maggiore, che l'aiuterà a evadere con la fantasia in un mondo infantile, lontano dalla violenza degli adulti.
Entrambe sono all'oscuro della sorte dei genitori scomparsi. La Liberazione riporterà a casa i genitori delle bambina più grande. Il mistero resta aperto come un baratro per Léa/Babette, incaponita nella ricerca della verità. Anche se Bénédicte si batterà per ridare un futuro all'amica e anche se i suoi genitori l'accoglieranno nella loro casa alla stregua di una figlia, quando l'identità di una ragazzina è stata distrutta e devastata e la sua coscienza sembra essere passata sotto un rullo compressore, è ancora possibile uscire alla luce, scrollandosi di dosso quel paesaggio di ceneri che dà il titolo al romanzo?
Pur martoriata a lungo dal passato, come la sorella Denise, Élisabeth Gille riuscirà ad alzare la testa, diventando un'importante redattrice editoriale, e pubblicherà tre libri: Mirador (Fazi, 2011), Le crabe sur la banquette arrière e questo Un paesaggio di ceneri, vincitore di molti premi letterari. Poche settimane dopo l'uscita di questo suo ultimo romanzo in Francia, l'anno scorso, la scrittrice è morta di un tumore contro cui combatteva da tempo.
Grazia Giordani
Pubblicato in ARENA il 14/04/2014

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 14 Aprile 2014

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