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Tiro al bersaglio
di Gianni Simoni, Tea

L'amara metropoli dell'ex magistrato che scrive gialli
IL LIBRO. «Tiro al bersaglio» di Gianni Simoni
L'amara metropoli
dell'ex magistrato
che scrive «gialli»
Grazia Giordani
Il commissario dalla pelle scura affronta un nuovo, intricato caso
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sabato 15 aprile 2017 CULTURA, pagina 49
Ritorna il commissario Andrea Lucchesi, figlio di madre eritrea, forse l’unico poliziotto di pelle scura, nel nuovo bel romanzo giallo di Gianni Simoni «Tiro al bersaglio» (Tea, pp.263, euro 13). Questa volta è una storia molto complicata cui fa da sfondo una Milano amara e violenta, specchio dei nostri giorni, in cui le case ci appaiono ricettacoli segreti di squallidi delitti, nati dal trio esecrando di povertà, solitudine e delinquenza spicciola.
Una Milano che pullula di omicidi, appalti truccati, spaccio di droga, suicidi, prestiti a usura. Una città cupa e violenta quella del commissario Lucchesi dotato di un fiuto, quasi un istinto animale che lo induce a sbrogliare le matasse più aggrovigliate, cogliendo i dettagli di una satanica verità che agli altri sfugge, perché il suo istinto vede oltre. La sua vita stessa è complicata. Un matrimonio fallito alle spalle, una figlia, un nuovo amore con la compagna poliziotta Lucia Anticoli, troppo whisky e troppe sigarette, ma tanta umanità.
Come spesso accade, una mattina all’alba, il commissario è tirato giù dal letto a causa di una rapina al quartiere milanese OT8, ai danni di un vecchio droghiere, rimasto ucciso da un colpo di fucile a canne mozze. Come se non bastasse, poco dopo la Omicidi è di nuovo chiamata in pieno assetto. In un appartamento del centro si trova un uomo con la testa spaccata da un colpo di martello.
Dietro entrambi i casi vi è un dedalo di piste che si moltiplicano, portando alla luce torbide verità inconfessabili, quasi una maligna rete di tradimenti e menzogne, ricatti, traffici illeciti. La situazione è talmente malsana e complessa come una diabolica matrioska, che Lucchesi, pur amando sbrogliarsela da solo, dovrà muovere la collaborazione di tutta la sua efficiente squadra.
La sua vita pubblica s’intreccia fortemente con i suoi sentimenti privati legati alla compagna Lucia Anticoli. Insieme dovranno affrontare e superare un grande dolore personale.
Questa abilità di Simoni di giocare tra il pubblico e il privato, regala note di umanità al romanzo, che, ingentilito dalle note private, si alleggerisce di tanto squallore ed efferata violenza.
Gianni Simoni, ex magistrato, prima di darsi alla scrittura poliziesca, ha condotto quale giudice istruttore, indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo.
Presso Garzanti ha pubblicato «Il caffè di Sindona» in collaborazione con Giuliano Turone. «Tiro al bersaglio» è la sesta delle indagini del commissario Andrea Lucchesi, pubblicate dalla Tea insieme alla serie dedicata alla serie di Petri e Miceli.
Il commissario Andrea Lucchesi appare per la prima volta nel libro «Piazza San Sepolcro» e da subito lo troviamo un uomo particolarmente interessante, forse anche per la sua vita personale complicata e per il suo acume nello sciogliere i rebus di delitti e macchinazioni.
Gianni Simoni ha saputo regalarci ancora un giallo coi suoi lati imprevedibili, con le sue descrizioni di una Milano fosca, abitata da tortuosi personaggi, un paesaggio esteriore ed intimo dipinto con mano abile e molto coinvolgente, eppure non privo di risvolti sentimentali.




Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 15 Aprile 2017

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