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Génie la matta
di Ines Cagnati, Adelphi

Génie la matta
Inès Cagnati

Leggiamo un romanzo molto commovente e di grande originalità nelle pagine di “Génie la matta”, scritte da Inès Cagnati (Adelphi, pp.184, euro18, nella bella traduzione di Ena Marchi. Corredato dall’intervista della poetessa Laurence Paton.) Entriamo subito nelle pieghe dolorose dell’amore sconfinato e lancinante di Marie, nata da uno stupro, nei confronti della madre Eugénie, detta Génie, che ripudiata dalla famiglia e respinta dalla comunità, dopo che ha messo al mondo una bastarda,si è chiusa in un silenzio impenetrabile. “Non starmi sempre tra i piedi” è la frase che si sente sempre ripetere Marie, non ricevendo mai un gesto d’affetto da questa madre che in paese considerano matta e sfruttano facendola lavorare nei campi e nelle fattorie, compensandola con il minimo per sopravvivere. L’amore di Marie verso questa madre così staccata da lei, non conosce limiti. Attratti da una scrittura così particolare, che alterna durezza a musicalità, l’Autrice ci conduce tra le pieghe di una vicenda in cui brutalità e tenerezza sembrano stringersi in un insolito abbraccio. Génie, sfinita dai lavori nei campi, usava dire: “Non ho avuto niente io” E Marie le rispondeva:” Hai avuto me”, sentendosi sempre più sola e rifiutata. Anche “ Non starmi tra i piedi” era una frase frequente della madre nei confronti della figlia. Girovaghiamo anche noi lettori di fattoria in fattoria, in una terra aspra, dura, dove la generosità non è certo di casa. Molto interessante se non addirittura indispensabile, per meglio comprendere l’ “ animus” di questo straordinario romanzo, la lettura dell’intervista della poetessa critico letterario Laurence Paton che chiede a Inès Cagnati come sia giunta alla letteratura. “ Con la mia testimonianza- risponde la scrittrice- volevo rendere meno assurde certe vite fatte solo di miseria (…) Non sono stata una bambina molto felice.” In effetti, dalla lettura di queste amare pagine sgorga la sensazione che il romanzo della Cagnati sia il prototipo della sofferenza e della rassegnazione di una bambina oltre ad essere il racconto del destino esemplare riservato alle donne di un certo tipo. Marie in effetti sarà stuprata dall’uomo che aveva stuprato sua madre. La Cagnati afferma di aver voluto per il suo libro una voce il più possibile neutra, silenziosa che corrispondesse al silenzio di Génie e di Marie. “Tra gli scrittori che mi hanno influenzata- afferma l’Autrice-citerei anzitutto Camus, Proust, Aragon Apolllinaire, Salinger, Marguerite Duras.
Note biografiche. Figlia di contadini veneti emigrati in Francia, l’Autrice è nata nel 1937 a Monclar d’Agenais ed è morta ad Orsay nel 2007, cresciuta in una comunità agricola si è poi dedicata all’insegnamento. Autrice di tre romanzi e di un libro di racconti, è sempre vissuta appartata dalla società letteraria che pure ne ha subito riconosciuto lo strepitoso talento.
Grazia Giordani


Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 21 Ottobre 2022

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