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Il nido del falcone
di Renée Reggiani, Piemme

L'AMORE TRIONFA NEL NIDO DEL FALCONE
L'ultima fatica letteraria di Renée Reggiani, dal trasparente titolo - Il nido del falcone - recentemente uscito per i tipi della Piemme, è un romanzo "metaonirico", proprio perché costruito su sogni, retti a piramide, a loro volta, da altre originarie fantasie.
L'autrice sembra avere privilegiato la cifra della parabola proprio perché nella fusione di sogno e realtà trova più coinvolgente spazio la storia attualizzata di due moderni Romeo e Giulietta - che prendono il nome di Giuliano e Venera -, anime pulite in vittorioso contrasto con il mondo della Piovra.
Teatro della vicenda è "l'Isola meravigliosa, mirabolante, l'Isola incantata cullata dal mare. L'Isola dove fioriscono i limoni e maturano le arance, piccoli soli dorati nel verde dei boschi di ulivi e di alloro, l'Isola di Polifemo e di Ulisse, dove il vento profuma di mare di zagare, e di fiori di mandorlo in pieno inverno. Dove la santa (S.Agata ndr) che ha trovato il coraggio di 'dire di no' porta la corona di re Riccardo, uno dei più grandi re della terra che si è inginocchiato davanti al suo sepolcro"(pag.190).
I personaggi principali sono il fantasioso Giuliano - per cui sogno-realtà-cinema poesia - diventano continuamente sovrapponibili senza soluzione di continuità - e la fascinosa Venera, vista come una Venere adolescente dal suo giovanissimo innamorato : "Tutta di luce tutta di cristallo,/ o tu fanciulla dai capelli di miele,/tu fanciulla di vento e di cielo/ esci dal ventre rigonfio di spuma/ e hai gli occhi di mare" (pag.130).
Ai due protagonisti si affianca la memoria della figura del nonno profeta - capace di vedere nel futuro con lucida preveggenza - e dei genitori di Giuliano. Una madre debole (che si riscatterà alla fine), assoggettata al marito padrone, e un padre prevaricatore, un boss mafioso, arricchito all'ennesima potenza, con loschi traffici di armi e droga.
Il padre di Venera, giornalista di grande coraggio, ostacola l'amore dei giovani perché è al corrente delle attività illegali di Niccolò, padre di Giuliano. Il giovane è all'oscuro dell'attività criminosa paterna, ma quando il velo dell'incertezza si squarcia per divenire dolorosa realtà, inoltre bagnata dal sangue di innocenti - fra i quali il padre della sua innamorata - la vita dell'adolescente protagonista ha una terribile caduta, mettendolo di fronte ad uno straziante problema : la mafia è una colpa originale che si tramanda di padre in figlio ? Spetta al figlio che ha tratto vantaggio dalla situazione paterna "liberarsi" dalla colpa, dai benefici presenti e futuri ?
Giuliano cerca di restare immobile, in balìa degli eventi, sempre più perseguitato dalle sue oniriche fantasie - descritte con abilissima mano dalla penna della Reggiani -, ma a differenza di un eroe di Ibsen, sa uscire dal cerchio vischioso dell'ereditarietà nella colpa ; alla fine sa volare in liberatori cieli puliti e riconquistare la sua Venera che lo aveva accusato di morale connivenza nell'omicidio del padre.
Non è facile riassumere un romanzo, scritto con la forza imaginifica dell'autrice - per usare un aggettivo dannunziano - poiché in questo romanzo al di sopra della trama vale la "solarità" mediterranea con cui è tradotto sulla carta, fatta di colpi di scena e di uno sgorgare continuo di descrizioni di sogno. Il linguaggio è quello dei giovani che incontriamo in discoteca o sulla porta del liceo, adolescenti che Renée Reggiani deve conoscere a fondo - autrice già de Il Treno del Sole, giunto alla 21esima edizione, con tre milioni e mezzo di copie -, insignita della Nomination alla "International Andersen Award", considerato il Nobel della letteratura giovanile.
Come in tutte le parabole degne di rispetto, non può mancare una "morale" ne Il nido del falcone, che è quella dell'amore che trionfa sulla cattiveria umana, anche quando questa si chiama Mafia con la m maiuscola, di quella che spara a lupara e bagna il mondo di sangue. Del resto uno degli ultimi sogni ad occhi aperti del giovane protagonista, è proprio quello di "raggiungere il nido del falcone". "Dunque mi sono davvero spuntate le ali - dirà - da ora in poi sarò libero".

Grazia Giordani

Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006

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