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Amiche per la vita di Patricia Gaffney, Rizzoli

LA SOLIDARIETÀ FEMMINILE VISSUTA DA QUATTRO DONNE SEDUCENTI
"Un grande libro, da leggere d'estate sotto l'ombrellone" - ha scritto Kirkus Review, a proposito dell'ultimo romanzo di Patricia Gaffney, che Rizzoli ha portato in Italia per noi, nella brillante traduzione di Olivia Crosio. Eppure, definire "Amiche per la vita", "romanzo da ombrellone", sia pure anteponendogli l'aggettivo "grande", a noi è apparso restrittivo, perché, pur parlando del mondo femminile - normalmente definito dalla critica un "pianeta rosa" -, la Gaffney riesce a farlo con commovente ironia, con solo qualche sporadica caduta nel mélo, dando prova di vivacissima capacità narrativa.
Protagonista del romanzo è la solidarietà femminile, vissuta da quattro donne seducenti: un sentimento caldo e costante che permea la narrazione sottolineando le vicende di Emma, Rudy. Lee e Isabel, profondamente unite da una affetto intenso che le ha aiutate e sostenute, in un movimentato decennio, nei casi dolci e amari del loro esistere. Al lettore è quindi facile entrare nella pagina a conoscere i mariti, gli amanti, le carriere, i figli reali e quelli soltanto vagheggiati, nella frustrazione di maternità impossibili, nell'altalena continua di gioie e delusioni, proprie alla nostra condizione mortale.
Le quattro figure femminili, e il loro contorno di personaggi e sentimenti, diventano familiari a chi le accosta anche perché ogni donna potrebbe riconoscere se stessa e le sue amiche, tanto le protagoniste appaiono vere, quasi in un moderno "Piccole donne" cresciute in un clima del Duemila.
Le nostre eroine hanno formato un gruppo - degli Angeli Custodi -, un vero sodalizio di reciproco sostegno, dentro cui opera Emma, giornalista aspirante scrittrice, teneramente scettica, dotata di grande fascino intellettuale; al suo fianco incontriamo la bellissima Rudy, fragile, nevrotica, con alle spalle un passato di dolore e una famiglia distruttiva, che - senza gli Angeli - sarebbe perduta; e quindi Lee, ragazza di buona famiglia, felicemente maritata con Henry, un aitante idraulico, frustrata nel suo estremo desiderio di maternità, aspirazione talmente parossistica ed ossessiva da rischiare di incrinare l'armonia coniugale. Isabel, la più matura negli anni e nel carattere è un raro esempio di grandezza d'animo e saggezza. Divorziata, incontra il tenero affetto di un suo vicino di casa. È lei la guida ferma e preziosa del gruppo, la confidente senza pregiudizi, che sa maternamente consigliare e sorreggere le amiche.
Quelle della malattia e della morte di Isabel sono pagine toccanti, piene di pathos e di partecipe sofferenza. Le tre amiche del cuore le sopravvivono ricordandola con estremo rimpianto, legate ancor più da una lettera, testamento spirituale che Isabel ha scritto per loro, esortando Rudy a credere maggiormente in se stessa ("Sei così dolce Rudy, così priva di malizia: Ammiro la tua forza e il tuo valore, e tutto il tuo coraggio di fronte a un'infanzia, a un retaggio che avrebbe messo al tappeto chiunque altro. Non credo, e mi dispiace dirlo, che le cose saranno mai facili per te, in questa vita, ma vivrai bene lo stesso…"); consigliando Emma a conoscere il sentimento d'amore con umano abbandono ("Anche il dolore non è quel disastro che dicono: lo so per esperienza diretta. E vivere con la paura di soffrire non è vivere"); a Lee insegna il valore di una maternità che travalica il parto ("Lo sapevi che c'è un bambino che ti sta cercando? Ho tentato di dirtelo prima, ma non usavo le parole giuste, (…) so per certo che un bambino in questo momento sta cercando proprio te e Henry").
La Gaffney sa dunque scavare nel mondo delle donne con mano vera, ironica e tenera quanto basta per farci riflettere con divertita commozione su passioni e disincanti che costellano la nostra vita.

Grazia Giordani

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