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Profezia di Marco Buticchi, Longanesi

UN NUOVO TRAVOLGENTE ROMANZO DEL MAESTRO ITALIANO DELL'AVVENTURA
Ex manager, votato al mare, attualmente bagnino e scrittore: questo, in poche parole, potrebbe essere il profilo di Marco Buticchi, un aitante quarantatreenne (figlio di Albino, noto presidente del Milan) che si autodescrive affermando: "sei anni fa mi sono messo la maglietta rossa con la scritta "salvataggio", il fischietto al collo e ho cominciato a vivere all'aria aperta".
Laureato in economia, questo irrequieto ligure, si è sentito imprigionato dentro le regole del mondo degli affari (trader petrolifero), non ne ha potuto più delle corse frenetiche , dei voli continui in aereo, della vita artificiosa che lo ha fatto tornare alla sua Lerici, al mare, al contatto con la gente, mettendogli in mano una penna "avventurosa", atta a scrivere romanzi, sulle orme di un Wilbur Smith , però di vena più calda e mediterranea.
La strada che da "Le pietre di luna" (1997) a "Memoriali" (1998), lo ha portato ora a "Profezia" (Longanesi), fresco di stampa, è stata rapida e vincente, visto che critica e lettori hanno dato segno di apprezzare le capacità del nostro ligure di creare una trama composita, fatta di molteplici storie dove il vero e il verosimile si rincorrono incessantemente, in cui personaggi positivi e negativi - il classico buono e cattivo - occupano un grande arco temporale che va dal 1300, con il segreto dei Templari in Francia (da dove avevano tratto la loro prodigiosa ricchezza?), al 1999 con la crociera della maestosa "Queen of Atlantic nei porti più importanti del mondo. A Venezia vi si imbarcano quattro amici americani; a essi si aggiungono Geraldo di Valmure, uno studioso di storia medievale che vanta illustri antenati tra i Templari, e Josif Drostin, il più potente mercante di armi russo. La grande nave, insidiata da progetti di distruzione e morte, quali segreti nasconde?
Partendo dalla sanguinosa disputa tra i Templari ed il Re di Francia (conclusasi con la distruzione dell'ordine stesso), dentro la trama fitta, Buticchi riesce a far posto anche ad un periglioso viaggio dei Templari in America - precursori di Colombo - all'eccidio (1918) della famiglia regale russa a Ekaterimburg, con la scomparsa del tesoro degli Zar e all'attentato di Papa Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro.
Non mancano, per la risoluzione dei misteri, prodigiose deità "ex machina" quali Oswald Breil, già capo dei Mossad e ora vice ministro della difesa israeliano e la geniale scienziata Sara Terracini che ci aiuteranno a illuminare gli aggrovigliati legami che uniscono gli eventi storici così difformi e lontani nel tempo.
Fatto di voli pindarici in un tempo che si frange e si ricompone, con la volubilità del mare, tanto caro all'autore, in un esagitato andirivieni, questo ultimo romanzo di avventura - pur essendo opera di fantasia - ha richiesto uno studio minuzioso che ci è attestato dalla bibliografia che va dalla "Storia dei Templari" di Malcom Barber a "La fine degli Zar" di Anthony Summers - Tom Mangold, passando attraverso una quindicina di altri seri volumi di studio.
Brioso e incalzante, lo stile di Buticchi piace perché non è pretenzioso, ma vuole soprattutto regalare ore di svago al lettore. E ci riesce.

Grazia Giordani

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